Discussione – Laboratorio governare
Pubblicato: 21 febbraio 2018 Archiviato in: articoli Lascia un commentoQui sotto potete aggiungere i commenti per creare una discussione relativa al Laboratorio governare, a partire dai materiali pubblicati e dalle sintesi degli incontri.
Materiali:
- Sintesi del 17 dicembre e 14 gennaio
- Étienne De La Boétie, La servitù volontaria
- Autonomia e non-autonomia dell’autocoscienza. Signoria e servitù
- Sintesi del 28 gennaio e 11 febbraio
- Sintesi dell’11 marzo
- Sulla violenza e la sua continuazione, di A. Di Grazia
Discussione – Laboratorio curare
Pubblicato: 21 febbraio 2018 Archiviato in: articoli Lascia un commentoQui sotto potete aggiungere i commenti per creare una discussione relativa al Laboratorio curare, a partire dai materiali pubblicati e dalle sintesi degli incontri.
Materiali:
- Sintesi dell’incontro del 17 dicembre.
- Sintesi dell’incontro del 14 gennaio.
- Agenda del 14 gennaio.
- Sintesi dell’incontro dell’11 febbraio.
- Sintesi dell’incontro dell’11 marzo.
Discussione – Laboratorio educare
Pubblicato: 21 febbraio 2018 Archiviato in: articoli 3 commentiQui sotto potete aggiungere i commenti per creare una discussione relativa al Laboratorio educare, a partire dai materiali pubblicati e dalle sintesi degli incontri.
Materiali:
- J. Derrida, P.A. Rovatti, L’università senza condizione, Raffello Cortina 2002, pp. 50-64 e 108-115
- Agenda del 17 dicembre
- Sintesi dell’incontro del 17 dicembre
- Sintesi dell’incontro del 14 gennaio
- Agenda del 14 gennaio
- Sintesi dell’incontro del 28 gennaio
- Sintesi dell’incontro dell’11 febbraio
- Sintesi dell’incontro dell’11 marzo
- Sintesi dell’incontro del 25 marzo
Laboratorio pensiero debole – sesto incontro
Pubblicato: 17 maggio 2017 Archiviato in: Laboratori Lascia un commento
Coordinatrice: Annalisa Decarli
Intervengono: Pier Aldo Rovatti, Vincenza Minniti, Stefano Tieri
Partecipanti:
- Guido
- Roberto
- Barbara
- Giovanni
- Carla
- Alberto
- Brunella
- Cristina
Sesto incontro – domenica 7 maggio 2017
In seguito alla lezione sul pensiero debole, si riscontra una convergenza fra le parole chiave emerse nel nostro incontro precedente e quelle indicate da Rovatti. Il discorso sull’epoché era stato rinviato ai chiarimenti di Rovatti e, cogliendo l’occasione del Laboratorio congiunto, si riparte dal discorso sulla metafora.
METAFORA → ambiguità necessaria all’apertura di senso
Quali i CRITERI orientativi per evitare il calderone culturale e il relativismo assoluto?
C’è è una BUONA METAFORA? Chi giudica?
→ La prova dei fatti / la realtà
→ L’autorevolezza
BUONA METAFORA → seduce, affascina
→ costitutiva del linguaggio
→ comunicazione – comprensione
→ rende parte della natura → fuori da te
→ esce da
→ spostamento* / viaggiare
→ artificio (Heidegger)
→ verità? → PARADOSSO
→ TRASFORMAZIONE
*Etimo: dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire» [http://www.treccani.it/vocabolario/metafora/]
La metafora è costitutiva del LINGUAGGIO – Ha a che fare con la COMPRENSIONE.
BUONA METAFORA → Molto studiata negli anni ’70 del Novecento – Autore di riferimento: Paul Ricoeur, La metafora e il linguaggio, Mimesis.
Persino la scienza, che dovrebbe rifuggire dalla metafora, la riqualifica con Kuhn.
Sillogismo in erba → Bateson
La metafora è un VEICOLO
La metafora semplificatoria è inutile.
C’è un fondo di verità, ma non apre a nulla (Heidegger)
Il populismo è una semplificazione.
La METAFORA MORTA si riduce al suo significato (Umberto Eco)
La METAFORA VIVA è un’apertura di senso (Ricoeur)
→ un CAMBIAMENTO DI DISCORSO
Parola = parabola (Bartezzaghi) → paragonare
Fondo minimo etico → Gli uomini sono tutti moralmente uguali?
→ Non usare gli altri come mezzo ma come fine (Kant)
ETICA → Costruire UNITÀ attraverso le DIFFERENZE mantenendo le differenze
La metafora che funziona mette insieme cose diverse
Non siamo attrezzati → monismo del pensiero
Come stanno insieme le persone attraverso le loro palesi differenze?
Attraverso la metafora si può costruire un’unità.
Svelamento (non-nascondimento) = disarmare la Verità del valore assoluto.
Il PENSIERO DEBOLE è una questione di stile, di postura.
Differenze fra il pensiero debole di Rovatti e quello di Vattimo
Vattimo: visione ONTOLOGICA
Rovatti: visione FENOMENOLOGICA
POLITICO: Che tipo di modalità attraversa l’esperienza?
DIFFERENZE → ACCOGLIENZA / COMPRENSIONE – NON COMPASSIONE
Comprensione → una forma di pensiero critico diversa
EPOCHÉ
Chi giudica quando è il momento di sospendere il giudizio (l’attività di coscienza) e quando di sospendere la sospensione?
Noi siamo post-fenomenologi. Heidegger dice che la faccenda degli eide è la cosa più importante. Rovatti ha qualche dubbio sull’essenza, neppure l’epoché trascendentale è sufficiente; la regressione è ab infinitum. È un’opus, un’oprea, un esercizio che si fa. Nella misura in cui si riesce a farlo, ne risulta un rapporto diverso, un andare verso qualcosa che non è ciò verso cui sembrava ci si muovesse prima. Una DIVERSITÀ DI SGUARDO che ci porta a delle scoperte, alla messa in dubbio del modo abituale.
L’intenzionalià è importante.
INTENZIONALITÀ (Husserl) → INCONSCIO (FReud)
Freud pensa che ci sia un fondo della soggettività che è il soggetto inconscio.
Husserl pensa che in fondo noi abbiamo una operatività logica anche quando non lo sappiamo
C’è un passaggio, che può esserci o non esserci, che può funzionare o non funzionare.
→ Un LAVORO SU DI SÉ che non è scontato
→ presa diretta sulla realtà
→ interruzione
→ formazione morale
→ caso / fortuna
Lavoro mai definitivo, sempre temporale: non si possono giustificare tutte le abitudini.
C’è un IMPOSSIBILE, direbbe Derridà, che mette in questione le abitudini. Però questo impossibile è importantissimo, è quello su cui si cambia una situazione.
È un passaggio, che può esserci o non esserci, che può funzionare o non funzionare.
→ Chiarisce un poco l’immagine di te stesso
Husserl crede cha sia possibile fare epoché → ci si deve provare
EPOCHÉ → tendenza / ingenuità consapevole
Ma non ci entri per una porta filosofica, ci entri per una PORTA ESISTENZIALE a partire dalla tua esperienza: lì hai bisogno di uno SCARTO. Ma il tempo dell’epoché è sempre più stretto, con la frenesia della società attuale.
Nell’epoché si entra e si esce.
Questione fondamentale: sei disposto a cambiare completamente il tuo punto di vista? Sei capace di guardare l’altro?
EPOCHÉ = GUARDARE SE STESSO CON LO SGUARDO DELL’ALTRO
Ci sono anche gli altri:
→ per Husserl l’epoché è solipsistica: una volta che ho capito chi sono, posso capire gli altri
→ per Rovatti l’epoché ha a che fare con gli altri
SOSPENSIONE – PUDORE – SILENZIO – SGUARDO INGENUO
Come nello Zarathustra nietzsceano, il fanciullo è la terza delle metamorfosi, si diventa fanciulli (si veda il saggio Guardare ascoltando) → lo sguardo ingenuo si deve conquistare: INGENUITÀ CONSAPEVOLE
L’esperienza del pensiero debole rende intenzionalmente ingenui e ironici
Laboratorio pensiero debole – quinto incontro
Pubblicato: 5 maggio 2017 Archiviato in: Laboratori Lascia un commento
Coordinatrice: Annalisa Decarli
Interviene: Stefano Tieri
Partecipanti:
- Guido
- Rudy
- Giovanni
- Selene
- Federica
Quinto incontro – domenica 23 aprile 2017
Il desiderio di ragionare trasversalmente sugli argomenti trattati nelle lezioni è molto forte e, sebbene dimezzati dalla concomitanza dell’incontro con il ponte del 25 aprile, i partecipanti chiedono di riprendere il dialogo da alcuni nuclei concettuali che ritengono rilevanti per il pensiero debole.
Si tematizzano RUMORE / EPOCHÉ – tenendo presente la questione del FALLIMENTO.
→ valore: – gnoseologico
– etico
→ silenzio
Pensiero debole e vita quotidiana → esercizio, che implica:
→ ascolto attivo → silenzio → apertura
→ relazione / relazionarsi
→ stile (non modello)
→ sensazioni → percepire con tutto se stesso (fisicità + mente)
→ epoché → implica fallimento → l’importante sta nella parentesi (Guido)
→ messa in gioco → senso di fallimento (Rudy)
- violenza del linguaggio (categorie di estremi)
- esternarsi dall’esperienza di una verità
- dal meccanismo azione/reazione al “mordersi la lingua”: pausa/sospensione
- il pensiero debole porta con sé parte dell’umano
- pretesa di Verità → tentativo di dominio
- dialogo → parlare di sé
→ dall’esperienza alla parola (Federica)
- tempo: presa di coscienza di accelerazione, depressione, debito → alienazione
- depotenziamento della Verità a opinione → indebolimento
- indebolimento (Popper) → fallibilismo / falsificazionismo
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- ho fallito vs sono fallito
- fallimento / orrore (negazione)
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errore
- empatia → intenzione
- dettaglio rivelatore
Paura ultima → paura della morte – vero fallimento esistenziale → horror vacui
→ abisso ineludibile
ORRORE → ci interroga dal di dentro
→ fatto compiuto: non posso più fare nulla
PAURA → di qualcosa esterno
successo
insuccesso / fallimento → imprevedibile (fattore temporale)
→ inintenzionale
Nella nostra società: fallito = perdente
Accettazione del fallimento = accettazione della morte
Siete sempre invitati a proporre le vostre riflessioni attraverso il blog!
Il prossimo incontro del Laboratorio sarà domenica 7 maggio.
Laboratorio pensiero debole – quarto incontro
Pubblicato: 5 maggio 2017 Archiviato in: Laboratori Lascia un commentoCoordinatrice: Annalisa Decarli
Interviene: Stefano Tieri
Partecipanti:
- Guido
- Osama
- Gloria
- Barbara
- Giovanni
- Stefano
Quarto incontro – domenica 9 aprile 2017
Il gruppo non si incontra da due mesi e i partecipanti mostrano un forte desiderio di esprimere le loro opinioni, prima di procedere alla consueta riflessione. Leggi il seguito di questo post »
Laboratorio psicoanalisi – quinto incontro
Pubblicato: 5 maggio 2017 Archiviato in: Laboratori Lascia un commento23 aprile 2017
Coordina Vincenza Minniti
Intervengono Andrea Muni e Ilaria Papandrea
Continuiamo a riflettere riferendoci alla lettura della sintesi relativa al Disagio della civiltà
Silva. Siamo tutti dei pervertiti secondo Freud.. Freud toglie i complessi di colpa…posso essere perversa.
“la fine dell’analisi è un disciplinamento della perversione “cita Alberto da In principio era l’amore di Jula Kristeva Leggi il seguito di questo post »